Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

L’Ucraina, la Russia e ciò che sarà di noi: cosa può fare l’Italia (oltre alle sanzioni)

 

L’Ucraina, la Russia e ciò che sarà di noi: cosa può fare l’Italia (oltre alle sanzioni)

Mai come in questi giorni di guerra in Ucraina, l’Occidente sta dimostrando di essere compatto e coeso nel difficilissimo tentativo di arginare l’attacco russo a Kiev. Stiamo assistendo a un grande gioco di squadra, tra Stati Uniti ed Europa, per cercare di spuntare le armi a Putin prima che sia troppo tardi con un ricorso al nucleare. Da quando il conflitto è scoppiato, oltre un mese fa, l’arma delle sanzioni contro Mosca è già stata utilizzata diverse volte mentre gli aiuti al popolo ucraino si sono moltiplicati. A questo punto, dopo i ripetuti giri di vite, c’è il grosso rischio che la situazione sfugga di mano a tutti se non si arriverà rapidamente a una pace. Non è un caso che molti osservatori si stanno chiedendo fino a che punto si potrà spingere il piede sull’acceleratore delle misure di ritorsione.

Il rischio della bandiera bianca

Nei giorni scorsi, parlando a Montecitorio subito dopo l’intervento di Zalensky, il premier Draghi è stato molto chiaro: la strada delle sanzioni è sempre più obbligata. Ma oggi siamo costretti a barcamenarci tra il giro di vite contro Mosca (con anche l’aumento delle nostre spese militari) e l’effetto-boomerang delle sanzioni come dimostra l’ultima presa di posizione di Putin che vuole farci pagare in rubli le importazioni dalla Russia di gas. Non è neppure un caso che lo stesso Draghi abbia anche adombrato la necessità di ricorrere ai razionamenti: una vera e propria economia di guerra. Di questo passo - tra bollette e prezzi della benzina alle stelle, rincari-super di tanti prodotti alimentari che scarseggiano e dipendenza energetica da Mosca - rischiamo davvero di issare anche noi bandiera bianca.

Gli aiuti (che mancano) sull’energia elettrica

Per evitare che si arrivi a questo punto, il governo di Super Mario sta giocando una partita sempre più difficile: deve giocare all’attacco ma, al tempo stesso, evitare di subire un clamoroso autogol. Un compito particolarmente difficile perché l’Italia è costretta a sopportare le controindicazioni delle «squalifiche» a Putin più di molti altri partner. Abbiamo già parlato del gas, che, almeno fino a ieri, importavamo per quasi il 50% da Mosca e dintorni, ma il discorso vale, in effetti, anche per l’energia elettrica perché, in questo campo, il nostro governo non ha ancora varato adeguati aiuti a differenza di quanto succede in Francia dove Macron ha limitato al 4% i rincari delle bollette per le famiglie e le imprese. In Italia abbiamo finora ridotto (e solo per un mese) i prezzi della benzina: per il resto, molto poco.

L’ipotesi scostamento di bilancio

Ci chiediamo: quanti autogol rischiamo, a questo punto, di incassare? La più clamorosa autorete nella storia del calcio italiano è stata forse quella attribuita un asso del pallone come Franco Baresi, campione del Milan. Speriamo adesso che un altro campione che risponde al nome di Draghi non debba incassare un altro brutto autogol: avrebbe conseguenze devastanti per tutto il «made in Italy» . E, proprio per evitare un simile infortunio, Super Mario sembra ora più disponibile a uno scostamento di bilancio, in modo da poter venire incontro alle esigenze delle famiglie, ma la partita è ancora lunga.

 

Fonte: www.ilsole24ore.com




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