Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Energia, da Parigi a Berlino: le misure anti rincari

 

Energia, da Parigi a Berlino: le misure anti rincari

Un'emergenza che ovviamente non riguarda solo l'Italia: aumenti in doppia cifra che hanno messo sotto pressione praticamente tutte le economie europee che proprio come noi sono dovuti correre ai ripari. Vediamo come.

Tema già sotto i riflettori prima dell’invasione russa in Ucraina, il caro energia è letteralmente esploso in tutta la sua gravità in scia al conflitto del quale, tra l’altro, allo stato è impossibile prevedere gli sviluppi.

Da Parigi a Berlino, le misure anti rincari

Un’emergenza che ovviamente non riguarda solo l’Italia: aumenti a doppia cifra che hanno messo sotto pressione praticamente tutte le economie europee – già in sofferenza dopo la prova Covid – che proprio come noi sono dovuti correre ai ripari mettendo sul piatto oltre 100 miliardi di euro.

Guardando in casa nostra, il Governo guidato da Mario Draghi è dovuto intervenire più volte. A mettere nero su bianco le misure adottate dai governi è l’Osservatorio sui conti pubblici dell’università Cattolica. Alla Spagna il primato di aver investito più risorse rispetto al PIL destinando contro il caro bollette l’1,6% del reddito nazionale, che corrisponde a oltre 20 miliardi di euro. ha deciso di applicare uno sconto di 20 centesimi al litro per i carburanti, 5 dei quali sono a carico delle società petrolifere.

 

Ha fatto bene anche l’Italia con l’1,1% del PIL, seguita da Francia ( 0,8%) e Germania ( 0,7%).

E Roma?

In particolare, l’esecutivo è intervenuto per ridurre di 25 centesimi al litro le accise sui carburanti fino al 21 aprile, ampliando anche la platea delle famiglie beneficiarie del bonus sociale elettricità e gas, grazie all’innalzamento della soglia Isee da 8.265 a 12mila euro. Introdotti poi crediti di imposta per le imprese non energivore, rafforzati mentre quelli già concessi alle aziende con alti consumi di energia. Parte del pacchetto anti rincari anche la rateizzazione delle bollette di maggio e giugno per le società con sede in Italia.

Allarme Unem: norma presenta forti criticità

Intanto, arriva l’allarme Unem. La norma che introduce un ‘contributo solidaristico straordinario’ sui cosiddetti extra-profitti “presenta forti criticità tecniche nell’applicazione al nostro settore che richiedono un intervento per attenuarne gli effetti distorsivi riscontrati”.

E’ quanto si legge nella memoria illustrata dal presidente di Unem, Claudio Spinaci, nel corso dell’audizione sul Decreto-legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”.

Per come è strutturata, spiega Spinaci “va infatti a colpire il downstream petrolifero indipendentemente dalla generazione non solo di extra profitti, ma anche di profitti, portando alla determinazione di contributi straordinari di entità non commisurata alla reale capacità contributiva del settore con forti distorsioni su attività già in sofferenza economica e finanziaria”. “La mancata sterilizzazione dell’effetto derivante dal naturale aumento delle quantità vendute rispetto al periodo di base considerato, in piena emergenza pandemica con forti blocchi alla mobilità – aggiunge il presidente di Unem – determina infatti un artificioso extra profitto teorico, amplificato peraltro di quasi 5 volte dalla presenza delle accise per le aziende che immettono in consumo prodotti petroliferi”.

Inoltre, prosegue Spinaci, “si comprende che il periodo emergenziale richieda sforzi eccezionali, ma gli stessi non possono prescindere dalla capacità contributiva dei soggetti obbligati e non possono essere distorsivi: non si può calcolare un contributo sulle maggiori accise versate a seguito dell’aumento delle quantità vendute”.

Cosa fare?

A tal fine, Unem ha avanzato alcune proposte emendative, tra cui, in primis “neutralizzare l’effetto accisa, non ricomprendendo le accise versate nella base imponibile e poi introdurre, sulla base del principio costituzionale di concorrere alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva, un cap sul contributo straordinario legato ai più recenti risultati d’esercizio”.


Fonte: quifinanza.it



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