Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Energia, si punta sulle rinnovabili: quali sono le alternative al gas russo

Energia, si punta sulle rinnovabili: quali sono le alternative al gas russo

Dal solare ai rigassificatori al raddoppio della capacità della Tap, sono varie le soluzioni in campo in Italia ed Europa per sganciarsi dalla dipendenza energetica da Mosca. Mentre Kiev continua a chiedere un embargo totale per rispondere alla guerra, l’Ue guarda ad altre possibili opzioni

Kiev continua a chiedere all’Europa di imporre un embargo totale su gas e petrolio russi, in risposta alla guerra in Ucraina, e l’Ue guarda a possibili soluzioni che permettano di non dipendere più dalle importazioni di energia dalla Russia

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato “una nuova strategia Ue sull'energia solare” a maggio, mentre secondo il ministro dell'Economia francese Bruno Le Maire “entro poche settimane” l’Unione europea imporrà lo stop al petrolio

L'Ue importa il 90% del gas che consuma, di cui oltre il 40% proviene dalla Russia. Da Mosca arrivano anche il 27% delle importazioni di petrolio e il 46% delle importazioni di carbone

Per ridurre (o eliminare) la dipendenza “energetica” dalla Russia, l’Ue accelera sulla messa in opera del piano RePowerEu, lanciato all'inizio di marzo dalla Commissione europea per portare avanti la transizione verso l'energia pulita

Intanto in Italia, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che il Governo sta lavorando per affrancare il Paese dal gas russo in 24-30 mesi. Tra le misure previste ci sarebbero progetti sulle rinnovabili, sulla Tap, e sui rigassificatori

Il presidente del consiglio, Mario Draghi, nell’informativa al Senato dell’1 marzo, ha parlato di un possibile raddoppio della capacità del gasdotto Tap, il Gasdotto Trans-Adriatico che permette di importare il gas naturale estratto in Azerbaijan

Il Tap ha una lunghezza di 878 km, attraversa il nord della Grecia, l’Albania e il Mare Adriatico e approda a Melendugno in Puglia, dove si connette alla rete di distribuzione italiana del gas. Entrato in funzione il 31 dicembre 2020, in un anno ha trasportato complessivamente in Europa circa 8,1 miliardi di metri cubi standard

Entro il 2027 l’azione del gasdotto potrebbe essere raddoppiata e portata a 20 miliardi di metri cubi. Si pensa poi di potenziare le produzioni di gas già sistenti, per esempio quelle provenienti dall’Algeria da dove nel 2021 sono transitati circa 10 miliardi di metri cubi in quota Eni, ma si parla della possibilità di altri 10 miliardi di metri cubi che potrebbero arrivare in Italia nel medio termine

Sul fronte rinnovabili, Elettricità Futura, il ramo di Confindustria che rappresenta le imprese elettriche italiane, ha chiesto al governo e alle Regioni di autorizzare entro giugno 60 GW di nuovi impianti di rinnovabili, pari a solo un terzo delle domande di allaccio già presentate a Terna

Secondo Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura, ”60 GW di nuovi impianti rinnovabili faranno risparmiare 15 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, ovvero il 20% del gas importato. O, in altri termini, oltre 7 volte rispetto a quanto il governo stima di ottenere con l'aumento dell'estrazione di gas nazionale". Le imprese elettriche si dicono anche pronte a contribuire "alla sicurezza energetica dell'Italia investendo 85 miliardi di euro e creando 80.000 nuovi posti di lavoro"

Ultima opzione, anticipata da Cingolani, è l’arrivo in estate di un nuovo rigassificatore. “Ne abbiamo tre che vanno al 60% della loro capacità di esercizio, e possono essere a breve portati a una efficienza superiore quindi produrre più gas”, ha detto il ministro, aggiungendo che “già per metà di quest’anno installeremo un primo rigassificatore galleggiante” e "costruiremo altre infrastrutture nei prossimi 12-24 mesi“

 

 

Fonte: tg24.sky.it




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