Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Caro energia, quanto influisce su acquisto e uso di un’auto elettrica

 

Caro energia, quanto influisce su acquisto e uso di un’auto elettrica

 

L’aumento dell’energia ha reso meno conveniente l’auto elettrica. Tuttavia, nonostante il rincaro della corrente, l’auto elettrica rimane ancora competitiva nel confronti dell’auto termica

 

Il contesto attuale per i consumatori è molto difficile, poiché, la delicata situazione geo-politica dovuta al conflitto tra Russia e Ucraina, ha provocato nella zona Europa un aumento dell’inflazione, che ha toccato quasi tutti i beni di consumo ma, soprattutto, il costo di gas ed energia. Il Governo italiano ha messo una «pezza» all’aumento della benzina calmierando i prezzi attraverso il taglio delle accise. Tuttavia, lo stesso non è stato fatto per gas ed energia elettrica, che hanno registrato aumenti vertiginosi. Nello specifico, l’energia elettrica ha toccato i possessori dell’auto a batteria, che l’avevano scelta proprio in virtù del risparmio rispetto a una vettura termica.

 

Cosa fare per «tutelarsi» dagli aumenti

Per quanto riguarda l’auto elettrica, negli ultimi mesi le tariffe della Enel X Way, a cui più o meno si allineano tutti, sono passate da 0,45 a 0,58 euro/kWh (AC, cioè corrente alternata, fino a 22 kW di potenza) e da 0,50 a 0,68 per la DC (corrente continua) fino a 100 kW; quindi 0,75 euro per la DC fino a 150 kW e 0,79 euro/kWh per le ultra fast con potenza di oltre 150 kW. Quest’ultimo è il costo delle ultra fast che appartengono alla rete Ionity.

 
 

 

Per risparmiare

Come fare quindi per spendere un po’ meno? Nel caso della Ionity si può ad esempio ricorrere allo Ionity Passport, che è un abbonamento che prevede il canone mensile di euro 17,99, a fronte di un costo di ricarica che scende da 0,79 a 0,35 euro al kWh. Il costo delle ricariche HPC è sì elevato, tuttavia, è sempre opportuno precisare, che questa modalità di ricarica dovrebbe essere utilizzata in modo specifico quando si effettuano i lunghi viaggi, anche perché nel ciclo di vita della batteria frequenti ricariche a potenze elevate potrebbero nel lungo periodo comprometterne lo stato di «salute». La soluzione migliore per spendere meno è quindi quella di sottoscrivere con le tariffe flat. Ad esempio, con quelle di operatori come Enel X Way e BeCharge il prezzo della ricarica riesce a scendere, rispettivamente, intorno ai 31 centesimi nel caso di Enel X Way e di 45 centesimi nel caso di BeCharge (0.50 al kWh nelle colonnine fast e ultra fast). Le tariffe flat sono una vera e propria «manna dal cielo» anche per chi non può ricaricare le vettura a casa, semplicemente perché privo di box di proprietà.

 

 

E a casa?

Ricaricare l’auto elettrica a casa, specie di sera, e con una potenza bassa, rappresenta il contesto ideale. In questo caso fare una proiezione di quanto si spende non è semplice perché, chiaramente, dipende dalla tariffe applicate dall’operatore. In linea generale le tariffe attuale variano da 0,40 a 0,45 euro al kWh, per ricariche con una potenza fino a 11 kW, salendo a 0,50-0,60 euro al kWh per potenze di 22 kW. Qualora si intendesse ricaricare l’auto elettrica a casa sarebbe opportuno richiedere il consueto aumento di potenza poiché altrimenti è molto facile superare il limite con il conseguente salto dell’interruttore automatico. Chiaramente è bene anche considerare la tipologia di auto elettrica e la conseguente grandezza della batteria. Nel caso di un’EV con accumulatore di dimensioni ridotte, o al cospetto di un’ibrida di tipo plug-in, un’impianto domestico standard potrebbe essere sufficiente. Il consiglio comunque è sempre quello di farsi installare una wall box con la quale effettuare le operazioni di ricarica in modo più semplice e sicuro.

 

In casa o alle colonnine?

Bisogna precisare che la gran parte del costo del rifornimento dell'auto elettrica non è direttamente correlato al prezzo dell'energia elettrica bensì all'ammortamento dell'impianto, specie nel caso delle stazioni ultrafast. ll costo del rifornimento elettrico a bassa potenza in corrente alternata è aumentato proporzionalmente molto di più che nel caso delle ricariche fast o ultrafast, poiché, in quest'ultimo caso, il prezzo del «pieno» è determinato essenzialmente dal costo di ammortamento dell'impianto mentre la componente energia ha un peso ridotto. Nel caso delle stazioni a bassa potenza il rapporto è invece rovesciato, quindi l'effetto del rincaro nel kWh è molto più sensibile sulle stazioni a bassa potenza.

 

Aumenti anche per Tesla

Anche la Tesla si adegua alla recente tendenza rialzista che ha coinvolto il mercato dell’energia elettrica. La casa americana, attraverso un’email inviata ai clienti europei, ha infatti annunciato un rincaro del rifornimento presso i suoi Supercharger, le colonnine proprietarie accessibili in maniera esclusiva ai possessori delle Tesla, con le tariffe che passano da 0,49 a 0,66 euro al kWh.

 

 

Fonte: www.corriere.it

 




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