Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Energia: price cap, bonus e stoccaggi di gas. Italia e Ue si preparano ai prossimi mesi

 

Energia: price cap, bonus e stoccaggi di gas. Italia e Ue si preparano ai prossimi mesi

Le temperature stanno per scendere e le giornate stanno per accorciarsi: i consumi energetici si faranno più intensi e con questi saliranno anche le spese delle famiglie per le bollette. La situazione è la stessa in tutta Europa: Bruxelles lavora per sganciare il costo dell'elettricità da quello del gas. Roma intanto punta ad avere stoccaggi di gas - già arrivati oltre il 91% - sempre pieni

L’inverno si avvicina e l’Italia, come tutta l’Europa, punta a non far diventare troppo freddi i mesi che ci aspettano. La paura è sempre la stessa. Se Mosca decidesse di interrompere definitivamente i rifornimenti di gas ai Paesi europei dell’Ovest, gli sforzi fatti finora per diversificare le fonti di approvvigionamento e per mettere al sicuro gli stoccaggi potrebbero non bastare. Intanto è corsa anche per intervenire sul prezzo dell’elettricità 

 

GLI STOCCAGGI DI GAS - Gli stoccaggi di gas in Italia salgono al 91,36% con 176,727 Twh, come emerge dagli ultimi dati forniti dalla piattaforma europea Agsi (Aggregated gas storage inventory), aggiornati al 3 ottobre. I numeri sono più alti di quelli degli stoccaggi europei, che si attestano intorno all’86,91%. Per l’ad di Eni, Claudio Descalzi, per scongiurare le peggiori ipotesi bisogna però puntare al 100%

 

I FLUSSI IN ARRIVO – Intanto sono ripresi i flussi in arrivo dalla Russia, bloccati per qualche giorno al confine tra Austria e Italia a causa di problemi burocratici. Mosca non è più il principale rifornitore italiano ormai da mesi, ma del gas russo si sente ancora bisogno. Anche con gli aumenti delle entrate da altri Paesi, non si riuscirebbe a soddisfare la domanda dei consumatori in maniera completa senza la partecipazione di Gazprom

 

In ogni caso, guardando a dati Snam, è l’Algeria il partner più importante per l’Italia: ieri ha mandato nel nostro Paese circa 70 milioni di metri cubi di gas. Seguono il Nord Europa (37 milioni di metri cubi), l’Azerbaigian (30 milioni) e la Libia (8 milioni). Da Mosca sono arrivati 1,5 milioni di metri cubi. Fondamentale la produzione dei tre rigassificatori attivi, che si attesta sui 26 milioni di metri cubi per quello di Porto Viro (in foto), sui 15 per quello di Livorno e sui sette per quello di Panigaglia

 

Negli scorsi giorni, il ministro della Transizione Ecologica uscente Roberto Cingolani (in foto) ha assicurato che sulle quantità di gas disponibile non dovrebbero esserci timori. Parte delle entrate giornaliere è infatti destinata ai consumi e un’altra parte a rimpolpare gli stoccaggi. Forte proprio dei numeri soddisfacenti registrati nelle ultime settimane, l’Italia al momento è anche Paese esportatore di metano

 

LE VARIABILI - La situazione è quindi positiva, ma in bilico. Molto potrebbe cambiare le carte in tavola. C’è ad esempio la possibilità che le temperature invernali scendano più del previsto. Oppure potrebbero verificarsi problemi tecnici in Paesi come l’Algeria, andando a diminuire i flussi in arrivo. Per questo non è ancora il momento di dire addio a Gazprom

 

IL PRICE CAP – I discorsi su stoccaggi e flussi quotidiani in arrivo si legano inevitabilmente a quelli dei costi energetici. L’inverno non porterà solo il freddo, ma accorcerà anche le giornate di luce. Il consumo di luce ed energia elettrica è quindi destinato a salire rispetto ai livelli attuali, con pesanti conseguenze sulle tasche degli italiani

 

Il prezzo dell’elettricità viene infatti calcolato sulla base di quello del gas, seguendo un modello ormai collaudato da decenni in Europa. Con il costo del gas che viaggia costantemente su cifre alte, anche le bollette della luce seguono lo stesso andamento. L’Unione europea è quindi al lavoro per capire che posizione prendere

 

Ieri, alla plenaria del Parlamento europeo, la presidente della commissione Ursula Von der Leyen ha detto che Bruxelles è “pronta” a spingere sul tanto discusso price cap. Non si tratta però di un tetto al prezzo al gas, ha precisato il portavoce della commissione Eric Mamer, ma piuttosto di due interventi diversi: uno è "un price cap sul gas utilizzato per generare elettricità" e l'altro riguarda "un cap sull'energia scambiata in Europa fin tanto che stiamo lavorando a una riforma dell'indice Ttf”, quello della Borsa di Amsterdam su cui è scambiato il gas

 

Tuttavia, aveva già detto Cingolani prima della plenaria Ue, "se l'Europa approverà le misure di contenimento del prezzo del gas alle quali l'Italia sta lavorando, genericamente chiamate price cap", per vedere scendere le bollette di luce e gas "credo che nella migliore delle ipotesi ci vorranno due o tre mesi"

 

I BONUS Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha annunciato la scorsa settimana che da ottobre le bollette per l'elettricità segneranno rincari di poco meno del 60%. Giorgia Meloni, che potrebbe diventare premier del nuovo governo, ha già incontrato Cingolani per capire come portare avanti il lavoro fatto finora insieme a Mario Draghi. Molte misure approvate dall’esecutivo che sta per lasciare Palazzo Chigi sono intervenute sui costi energetici per imprese e cittadini

 

Prima su tutte è il bonus sociale luce e gas. Lo sconto in bolletta per le famiglie con reddito Isee non superiore a 12mila euro (20mila se si hanno quattro figli a carico) per il momento arriverà alla fine del 2022. Il 31 ottobre scadrà invece - salvo proroghe - il taglio dell'accisa sul costo dei carburanti. Draghi e i suoi ministri hanno poi messo a punto misure per le imprese - dai crediti d'imposta ad aliquote ridotte -  e aiuti una tantum per la cittadinanza, come i bonus 200 euro e 150 euro

 

 

 

 

Fonte: tg24.sky.it

 




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