- A novembre si è verificato un graduale ritracciamento delle quotazioni. Il driver principale rimane il gas mentre la CO2 è rimasta tra i 24-26 €/Mt senza particolari evoluzioni in attesa delle vicende Britanniche delle elezioni , ma soprattutto delle possibili sviluppi legati all’insediamento della nuova commissione UE che pone il problema ambientale baricentrico tra le sue attività. Di conseguenza c’è da aspettarsi probabilmente intorno a Febbraio 2020 qualche decisione in merito per la CO2. Da tenere in considerazione il forte esubero di quote, pare oltre a 1 Billion dovuto a efficienza dei paesi UE (in primis DE) e in parte anche ad un presumibile rallentamento dell’economia.
- In Italia a ottobre la domanda elettrica è risultata inferiore del 0,9 % rispetto all’anno precedente dovuta anche alla crisi industriale dell’acciaio (ILVA) che influenza negativamente i consumi.
- Lato rischio rimane sempre il nucleare Francese, che ovviamente non è molto flessibile oltreché datato ad affrontare situazioni di emergenza invernale.







