Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Con il nuovo obiettivo Ue per le emissioni al 2030, rinnovabili sopra il 60% del mix elettrico

 

Con il nuovo obiettivo Ue per le emissioni al 2030, rinnovabili sopra il 60% del mix elettrico

Dati e scenari pubblicati dalla Commissione Ue.

Cosa dovrà fare l’Europa per ridurre le emissioni di CO2 del 55% al 2030 (in confronto al 1990), come ha appena annunciato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen?

E quali saranno gli impatti economici di questo ulteriore impegno contro il cambiamento climatico?

Le risposte si trovano nel documento di “impact assessment” (valutazione dell’impatto), diviso in due parti (link in basso), pubblicato da Bruxelles.

Tra i dati più importanti degli scenari elaborati dalla Commissione Ue, emerge che le fonti rinnovabili faranno oltre il 60% del mix di generazione elettrica nel 2030. Intanto le fossili saranno scese sotto il 20% del mix entro i prossimi dieci anni.

Nel settore del riscaldamento/raffrescamento, invece, la quota delle rinnovabili dovrà salire intorno al 40% mentre nei trasporti le tecnologie pulite dovranno superare il 20% di penetrazione, grazie soprattutto alla diffusione di auto elettriche e bio-carburanti avanzati.

Nel complesso, le rinnovabili costituiranno il 38-40% dei consumi lordi finali di energia in Europa al 2030, come riassume il grafico sotto (BSL è lo scenario baseline che corrisponde alla legislazione Ue esistente in tema di CO2 e rinnovabili al 2030).

In sostanza, si legge nel documento, il mix energetico rimarrà dominato dai combustibili fossili nel 2030 ma le rinnovabili cresceranno in maniera significativa, in tutti gli scenari compatibili con una riduzione delle emissioni del 55% rispetto al 1990.

Inoltre, spiega la Commissione Ue, la composizione del mix di rinnovabili cambierà nei prossimi dieci anni, perché si ridurrà il “peso” complessivo delle bioenergie e dell’idroelettrico, mentre l’eolico e il solare vedranno aumentare i loro contributi di parecchi punti percentuali, vedi il grafico sotto.

Per quanto riguarda il settore elettrico, si legge poi nel documento, l’eolico sarà al primo posto tra le fonti energetiche con il 34-35% di produzione di energia elettrica sul totale (circa 1.000 TWh tra impianti a terra e offshore), mentre il fotovoltaico avrà una fetta del 14% del mix.

In termini di potenza totale installata, si parla di circa 433-439 GW per l’eolico (361-365 GW a terra, il resto offshore) e 363-370 GW per il solare FV, mentre le fonti fossili scenderanno sotto 270 GW di capacità complessivamente disponibile.

Per quanto riguarda, infine, gli accumuli, le cifre sono le seguenti: 63-65 GW di pompaggi idroelettrici, una quarantina di GW di batterie, 12-13 GW di elettrolizzatori per produrre idrogeno.

In generale, secondo Bruxelles, per raggiungere l’obiettivo del 55% di riduzione per le emissioni al 2030, bisognerà investire nel sistema energetico circa 350 miliardi di euro l’anno in più nel periodo 2021-2030, in confronto al 2011-2020.

 

Fonte: Qualenergia.it

 




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