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Come il prezzo del vetro minaccia lo sviluppo del solare

 

Come il prezzo del vetro minaccia lo sviluppo del solare

Ipannelli solari a doppia faccia permettono un output energetico maggiore, ma richiedono anche più vetro. In assenza della materia prima, si teme per la competitività del fotovoltaico

 

Dallo scorso luglio il prezzo del vetro utilizzato per i moduli fotovoltaici è aumentato del 71 per cento, e le aziende che lo producono stanno facendo fatica ad aumentare i livelli produttivi in modo da mantenere delle scorte in magazzino.

I PANNELLI SOLARI A DOPPIA FACCIA

La mancanza di vetro, scrive Bloomberg, è legata all’aumento della domanda da parte del settore fotovoltaico. I pannelli solari a doppia faccia stanno infatti diventando sempre più popolari perché garantiscono un output energetico maggiore: oltre alla luce diretta, riescono ad assorbire anche l’energia riflessa dal terreno. Richiedono però anche più vetro.

Nel 2019 i pannelli a doppia faccia valevano circa il 14 per cento del mercato, ma ci si aspetta che entro il 2022 arriveranno a rappresentarne la metà.

I RISCHI PER IL SETTORE

Se la materia prima è scarsa e costosa, anche i pannelli solari lo diventeranno: il vetro rappresenta circa il 20 per cento delle spese di produzione.

Il rischio è che la competitività del fotovoltaico – un settore che sta vivendo una fase molto positiva a livello mondiale – possa risentirne negativamente. Se i costi del vetro dovessero salire ancora, gli impianti fotovoltaici potrebbero faticare a registrare profitti in assenza di sussidi statali. E se gli investitori dovessero iniziare a considerare i progetti solari come economicamente svantaggiosi, potrebbero rinunciare a finanziarli.

LA SITUAZIONE IN CINA

La stragrande maggioranza della produzione manifatturiera globale di moduli solari si concentra in Cina. Grandi produttori locali come LONGi Solar hanno chiesto al governo di Pechino di fare qualcosa per risolvere la situazione, approvando l’apertura di nuove vetrerie.

Nel 2018 il governo cinese aveva vietato all’industria del vetro di dotarsi di nuova capacità per risolvere sia il problema della sovrapproduzione, sia quello del consumo energetico e dell’inquinamento.

La Cina però ha intenzione di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060: un obiettivo ambizioso, che richiederà un aumento della quota delle fonti rinnovabili nel mix energetico. Le stime parlano di almeno 2200 gigawatt di energia solare entro quella data, contro i 210 GW attuali.

 

Fonte: Energiaoltre.it




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