Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

L'energia più cara non è una soluzione

 

L'energia più cara non è una soluzione

L'appuntamento a novembre della Conferenza sui Cambiamenti climatici delle Nazioni Unite ha riportato la tematica ambientale al centro dell'agenda politica e l'Italia negli ultimi giorni ha avuto un ruolo da protagonista. Ieri il premier Draghi ha incontrato Greta Thunberg e gli attivisti per il clima sostenendo la necessità di agire subito e, rivolgendosi ai giovani, ha affermato: «Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici. Avete ragione a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento».

Parole che arrivano all'indomani del j'accuse dell'attivista svedese al mondo politico colpevole, a suo dire, di fare solo «bla, bla, bla» e di non impegnarsi per il bene del pianeta. In realtà, i dati ci dicono altro e, mentre l'Europa ha avuto un calo delle emissioni di Co2, la Cina ha intrapreso la strada opposta aumentando le emissioni negli ultimi quarant'anni da 2 a 12 miliardi l'anno. Eppure il silenzio di Greta Thunberg sul governo cinese è assordante.

 
 

Ma c'è un ulteriore aspetto a destare preoccupazione; non è vero che gli ambientalisti ideologizzati sanno solo protestare e non offrire proposte, al contrario c'è una proposta ricorrente nella loro visione: le tasse.

L'aumento del costo dell'energia di questi giorni è in parte determinato dallo scarseggiare dei combustibili fossili e dal fatto che chi li utilizza deve pagare i permessi di emissione di Co2. È l'esempio perfetto di come un approccio ideologico al tema ambientale abbia conseguenze negative sulla vita dei cittadini e delle imprese. Introdurre nuovi balzelli per contrastare il cambiamento climatico non è la soluzione, poiché la crescita del costo dell'energia provocherà gravi problemi alle aziende europee ed italiane, con il rischio della chiusura di numerose Pmi e della conseguente perdita di posti di lavoro. Magari proprio a favore di quelle aziende cinesi che non si curano minimamente della transizione ecologica.

 

Agire subito, come affermato dal Presidente Draghi, non significa introdurre nuove tasse dirette e indirette con la scusa dell'ambiente, quanto favorire un approccio che premi i comportamenti virtuosi e non colpisca come sempre imprenditori e cittadini.

 

 

Fonte: ilgiornale.it




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