Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Cristina Crotti e la sfida alle big nel mercato dell'energia

 

Cristina Crotti e la sfida alle big nel mercato dell'energia

 

Donne impresa. Laurea in Bocconi, è proprietaria e presidente del Gruppo Enercom, realtà 156mila clienti tra imprese e famiglie che nel 2018 ha rilevato Simet, aziende che si occupa di illuminazione pubblica, smart city ed efficientamento energetico. Un business avviato dal padre Domenico e in cui è subentrata negli anni, iniziando in azienda come centralinista

Controllare con i droni pezzi di edifici pubblici per agevolare la manutenzione delle gronde può sembrare una piccola cosa ma anche questo è transizione ecologica e nel gestirla ci vuole strategia. Come per risparmiare acqua nell’irrigare il verde pubblico o aprirsi al mondo delle startup e offrire nuovi prodotti e servizi sostenibili ai clienti puntando sulla smart city e sulla smart home. Passaggi obbligati sulla strada dell’innovazione e della digital transformation per Cristina Crotti, proprietaria e presidente del gruppo Enercom, una tra le grandi compagnie private in Italia nel mercato dell’energia, con 156mila clienti tra imprese e famiglie. L’imprenditrice ha cercato nuovi spazi oltre l’headquarter ubicato a Crema, nello storico insediamento dove nel 1873 è nata l’Antica Officina del Gas con i capannoni per la produzione di metano da carbone che dava luce ai lampioni stradali. Un’area geografica tristemente nota perché è da lì che è partita la tragedia del Covid nel nostro paese.

A Cremosano, distante cinque chilometri, Cristina Crotti ha rilevato alcuni edifici derivanti da un fallimento. Sta predisponendo lì una nuova sede dove si trasferiranno alcune funzioni sinergiche di Enercom e della Simet, società acquisita nel 2018 che si occupa di illuminazione pubblica, smart city ed efficientamento energetico. Nel nuovo hub, fatto non di ultime costruzioni green ma del riutilizzo di pezzi di territorio, ci saranno spazi dedicati al coworking, ambienti per ospitare innovator e sale auditorium, si farà il recupero delle acque piovane e verranno adoperati materiali sostenibili dal punto di vista dell’energia. Nel 1950 a Crema iniziò l’attività della Bonizzoni e Bernardi Officina Gas, la Sibb, prima cellula dell’attuale gruppo Enercom, oggi con aree di business in produzione, distribuzione, vendita di energia e servizi, a cui fanno capo sette società, 300 dipendenti, e che nel 2020 ha toccato i 200 milioni di euro di fatturato. I competitor sono le ex municipalizzate, le grandi aziende come A2A, Eni, Enel. Domenico Crotti, il papà di Cristina, era un perito industriale che si occupava della distribuzione del gas. Ha cominciato sviluppando i contatti e le convenzioni con i Comuni e con il controllo nella costruzione degli impianti.

 

Nel 1984, dopo la morte di Dafne Bernardi, fondatore della Sibb, con la totale fiducia di tutti i soci, Crotti assume saldamente le redini di quello che è un gruppo attivo non solo nella distribuzione ma anche nella costruzione di reti, nella posa dei contatori e nella fatturazione agli utenti. “La deadline di partenza del nostro gruppo inizia dall’attività da mio padre, perché è stato lui a credere in questo nuovo mercato; all’epoca era qualcosa che richiedeva tanti capitali ma dava poche certezze. Nessuno in casa aveva il metano. Ci ha messo visione imprenditoriale e propensione al rischio”. La società Enercom nasce nel 2002, con il decreto sulla liberalizzazione del mercato per la vendita di gas, divisa in due rami di azienda: distribuzione e commodity. Tutte le società del gruppo trasferiscono alla neocostituita Enercom Luce e Gas l’attività di vendita, mentre la Gei, Gestione energetica impianti, continua autonomamente il proprio percorso di sviluppo.

Nata a Crema il 20 aprile del 1966, Cristina, la seconda figlia di Domenico Crotti, entra in azienda giovanissima, a 23 anni, appena laureata alla Bocconi in Economia e specializzata in Mercati e intermediari finanziari, per le cattive condizioni di salute del padre. Ha una sorella più grande, Maria Luisa, avvocato. “Prima bazzicavo, venivo qui quasi per giocare. Papà mi portava ai convegni. Leggendolo col senno del poi, mi introduceva nel suo ambiente di lavoro”. Ha cominciato da centralinista, poi era al controllo pagamenti. “Esperienze di lavoro fuori di qui non ne ho potute fare, c’era urgenza e ho seguito un percorso all’interno del gruppo. Quando ho iniziato in questo settore ero l’unica donna. Anche nelle banche con cui mi sono confrontata. Mio padre mi ha messo gradualmente alla prova, mi ha lasciato prendere decisioni e sempre sostenuto. Ho imparato a muovermi e trovare i meccanismi per farmi accettare per quello che sono e valgo. È stato più facile trovare figure maschili per l’azienda ma abbiamo anche qualche posizione femminile”.

Presidente in alcune società, ceo in altre, l’imprenditrice è amministratore unico della holding, affiancata da manager esterni. Con l’uscita di alcuni soci che sono stati liquidati, e trattandosi di un’attività nuova per l’Italia, i Crotti hanno individuato un partner finanziario di minoranza, Eon, multinazionale tedesca che stava entrando nel mercato italiano. Una collaborazione durata alcuni anni durante i quali Eon ha costituito la sua branch italiana. Quando anche la società tedesca è stata liquidata, i diversi rami d’azienda sono passati in capo alla holding. Nel board, accanto a Cristina Crotti e a sua sorella, siedono da sempre anche consiglieri indipendenti. “Non volevo suonarmela e cantarmela, mi serviva un contradditorio e all’occorrenza una voce critica. C’era ancora Eon quando ho iniziato un percorso di creazione di vari livelli di top management, poi le seconde linee, in modo da non avere dipendenza da pochissime figure ma poter contare su una struttura con autonomie e professionalità”. Sull’innovazione la presidente lavora in tandem con Donato Stanca, ingegnere, amministratore delegato di Simet.

“Con Stanca, convinti dell’importanza di questo tema, siamo diventati ambassador al nostro interno. Per affrontarlo abbiamo portato a bordo collaboratori, attivato una serie di progetti di ricerca e contatti con le startup, allo scopo di trovare grazie a loro qualcosa di interessante da offrire ai nostri clienti”. Il percorso di cambiamento è passato anche per l’ingaggio di un innovation manager, Paolo Magni, ingegnere, specialista che viene da Eit, European institute technology. “Per noi è innovazione di processo e di prodotto. Stiamo introducendo l’intelligenza artificiale. Ci vuole pragmatismo. Transizione ecologica e sostenibilità sono parte integrante del nostro essere: perché possano portare valore devono nascere dalle azioni che mettiamo in campo”. Conquistare spazi di mercato anche all’estero è un altro obiettivo della presidente del gruppo Enercom. “C’è una concorrenza di prezzo, che noi leggiamo anche come concorrenza di servizio. È fondamentale avere un’offerta valida ma che sia pure vicina al cliente, a contatto col territorio”. La sua giornata inizia presto, il tempo per dare un’occhiata ai vari indici, alle notizie, incontrare lo staff.

“Ho il coordinamento operativo delle varie funzioni, compiti di programmazione, di visione, di indicazione delle strade da percorrere. Per la mia formazione controllo i dati amministrativi e finanziari. Sono abbastanza razionale, attenta e osservatrice. Le tensioni internazionali sul mercato del gas vanno monitorate in modo attento, abbiamo tavoli congiunti, istituito delle sezioni di confronto due volte la settimana, con reportistiche quotidiane aggiornate”. Il supporto e la fiducia dei familiari sono sempre stati la sua forza. “Quando mi sono ritrovata da sola al comando e carica di responsabilità ho sentito il vuoto, è stato gravoso. Sono riuscita a trovare persone che mi hanno aiutato, l’ingegner Stanca, il commercialista. Mio marito Lorenzo Mosca lavora a Milano nel gruppo Paribas, abbiamo due figli, Francesca di 21 anni e Pietro di 18. Mi ha aiutato, ma quando i bambini erano piccoli era spesso via. Il suo apporto principale è stato nella semplificazione, nella spinta a ridimensionare i problemi che sembrano irrisolvibili. Avrà sicuramente sopportato i miei nervosismi, le mie tensioni, non sono stati anni facili. Ho imposto a lui e ai figli determinate situazioni, ma non mi sarei sentita compiuta se non avessi costruito la mia famiglia. Non mi percepisco come una donna di potere, forse non mi interessa, sono calata nel mio ruolo e concentrata su quello che devo fare”.

 

Il tempo libero l’imprenditrice lo dedica alla famiglia, alla mamma, Letizia. Ha seguito negli anni la passione di sua figlia per la pallavolo, sostenendo la Società Volley di Crema. “Ho voluto poter offrire ai ragazzi delle opportunità in ambito sportivo per tenerli lontani da cose meno positive. Li aiuto”. Cristina Crotti è amante della montagna, scia con piacere, e dei viaggi, soprattutto familiari: America, Africa, Europa. Ha letto da poco ‘L’Inferno su Roma’, la trilogia di Nerone di Alberto Angela. L’estate è al mare, in Sardegna, a Porto Cervo, “per me è come tornare a casa, con i miei figli e i nipoti, è un luogo che ho vissuto quando non era così famoso”, o in Liguria, a Monterosso. Nel lockdown totale della prima fase del Covid, Enercom ha organizzato lo smart working per i dipendenti, tutti da casa eccetto gli operativi sul campo. “È stato pesante per noi che lavoriamo a contatto col territorio; abbiamo trovato altri sistemi per continuare a dare il servizio. Di fronte a questo evento difficile da comprendere, dovevamo fare delle scelte e poi magari reagire il giorno dopo diversamente. Siamo stati in sicurezza, adottato tutte le misure, provato ad aiutare chi era intorno a noi, la comunità in tutte le sue esigenze”. Qualche difficoltà a riprendere ritmi normali non è mancata. Per esempio il green pass. “Alcuni non ce l’hanno, altri sono decisi a non volerlo. Rispetto le scelte di tutti, ma bisogna valutare i pro e contro. O si viene col tampone o si resta a casa, non si può fare lavoro a distanza in mancanza di green pass, per rispetto di chi ce l’ha. Ma si tratta di pochi, gente che non si è organizzata. Fermarsi sarebbe stato impossibile, i nostri sono servizi fondamentali. Come l’amicizia vera, soprattutto nei momenti del bisogno. Per i miei amici ci sono sempre”.

 

FONTE: repubblica.it
 
 



Accedi alle Aree Riservate