Novità  e normative sui mandati diretti di energia e gas

Energia, dagli stoccaggi comuni al tetto ai prezzi: cosa chiede l’Italia alla Ue

 

Energia, dagli stoccaggi comuni al tetto ai prezzi: cosa chiede l’Italia alla Ue

Nello sforzo di diversificare gli approvvigionamenti di combustibile fossile, ancora necessario a far funzionare la macchina Italia nonostante la transizione verde promessa nel Pnrr con limiti alle emissioni di Co2, il Qatar potrebbe avere un ruolo cruciale

Differenziare le fonti di approvvigionamento, e farlo in tempi stretti, pur mantenendo gli impegni assunti in materia di transizione ecologica a livello internazionale. L’escalation del conflitto in Ucraina ha posto ancora più in primo piano il tema delle risorse energetiche. L’obiettivo è individuare una “exit strategy” europea, che consenta di porre il sistema di approvvigionamento dei 27 in sicurezza, definendo un assetto meno sbilanciato sulle importazioni di gas russo e, soprattutto, limitando l’impatto dell’aumento delle bollette su famiglie e imprese, e più in generale sulla ripresa.

«L’impennata dei prezzi energetici e il conseguente rialzo dell’inflazione - si legge infatti nella relazione sul Benessere equo e sostenibile (Relazione BES) 2022 del ministero dell’Economia, trasmessa alle commissioni parlamentari - rappresentano un forte rischio per il recupero del benessere economico».

 

Il viaggio di Draghi a Bruxelles

Da qui nasce la trasferta del presidente del Consiglio Mario Draghi e del ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani: lunedì 7 marzo si sono recati a Bruxelles per incontrare la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen. Sullo sfondo, la definizione di un Energy Compact, un piano emergenziale sull’energia per ridurre l’attuale sbilanciamento sul gas russo. La presentazione della bozza del piano è attesa per le prossime ore. Prima di vedere Draghi. von der Leyen ha incontrato lo spagnolo Pedro Sànchez e il tedesco Olaf Scholz.

Italia al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo

«Nel colloquio di oggi, affronteremo anche temi legati all'energia. Discuteremo di diversificazione, riorganizzazione e compensazione, a tutela dei cittadini e delle imprese. L'Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la sua dipendenza dal gas russo». Così Draghi, al suo arrivo a Bruxelles. «Sabato – ha aggiunto - ho sentito al telefono l'emiro del Qatar, Al Thani, con cui ho discusso in particolare di come rafforzare la cooperazione energetica tra i nostri Paesi. Voglio ringraziare il ministro Cingolani, che è qui con me oggi, e il Ministro Di Maio per il loro impegno su questo fronte. Discuteremo di questo e altri temi anche nel vertice informale di giovedì e venerdì a Versailles». L’Italia può fare a meno del gas russo? «Stiamo procedendo molto bene e molto rapidamente sul fronte della diversificazione», ha risposto il capo del Governo. Per attutire l’impatto della guerra in Ucraina sul fronte energetico, ha concluso, «siamo già intervenuti, continueremo a intervenire per quello che è di nostra competenza».

Le proposte italiane alla presidente della Commissione Ue

Fin qui il piano di lavoro. La trasferta di Draghi e Cingolani ha messo in evidenza tre lementi: differenziare la fonti approvvigionamento energetico, rendere l’Italia sempre meno dipendente dalla Russia, perorare la causa di un tetto comune ai prezzi del gas. I rappresentanti del governo italiano confermeranno alla presidente della Commissione europea gli impegni assunti dall’Italia in materia di transizione ecologica, impegni peraltro strategici nell’ambito del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e che farà da apripista al vertice informale dei capi di Stato e di governo della Ue a Versailles il 10 e l’11 marzo.

La missione a Doha del ministro degli Affari esteri Di Maio

 
L’obiettivo di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico è stato tra i temi affrontati a Bruxelles, ma non solo. «Rafforzando i legami con il Qatar, e con altri Paesi, ci rendiamo autonomi anche da eventuali ricatti dal gas russo», ha spiegato da Doha il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio. «Senza perdere un attimo di tempo, stiamo intervenendo per rafforzare con altri Paesi la nostra cooperazione energetica. Lavoriamo per aumentare le nostre forniture di gas nel breve, medio e lungo periodo, per evitare ogni genere di ricatto», ha aggiunto Di Maio che, dopo l’Algeria, è volato in Qatar insieme all’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, per una visita di due giorni.

La telefonata di Draghi all’emiro

 
La visita di Di Maio è stata anticipata da una telefonata del premier Draghi all’emiro Tamin Bin Hamad Al Thani. Lo scambio di vedute, ha fatto sapere Palazzo Chigi, si è concentrato «sull’eccellente partenariato bilaterale, sulla collaborazione energetica e sulla valutazione della crisi in Ucraina».

Qatar, terzo esportatore di gas naturale al mondo

 
Nello sforzo di diversificare gli approvvigionamenti di combustibile fossile, ancora necessario a far funzionare la macchina Italia nonostante la transizione verde promessa nel Pnrr con limiti alle emissioni di Co2, il Qatar potrebbe avere un ruolo cruciale: terzo produttore di gas naturale al mondo (oltre 177 miliardi di metri cubi all’anno), per l’Italia è al momento il terzo esportatore di gas naturale - dopo appunto la Russia e l’Algeria - e il primo di gas naturale liquefatto, per una fornitura di 6,9 miliardi di metri cubi l’anno pari a quasi il 10% del totale delle importazioni, contro il 40% del gas russo. Algeri intanto ha già promesso a Roma di aumentare di circa 2 miliardi di metri cubi le sue forniture per arrivare a 30 già nei prossimi mesi.

Ucraina: Gentiloni, da crisi nuova Europa autonoma su energia e Difesa

Secondo il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, la crisi in Ucraina può far sì che l’Europa si renda autonoma su due fronti: quello energetico e quello della difesa. «Il 24 febbraio ha cambiato il corso della storia europea - ha sottolineato in un’intervista a La Stampa -. Ci ha fatto capire che la libertà non è un optional lussuoso e ci ha tolto l’illusione di un ritorno alla normalità. Ma soprattutto ci impone un salto, un secondo momento costituente dopo il successo del primo. Con il Covid è stato il momento della solidarietà, oggi è quello dell’autonomia. Soprattutto in campo energetico e in quello della Difesa». Due settori su cui i paesi membri da sempre sono restii a cedere sovranità. Forse questi due shock possono veramente imporre un cambio di registro. Proprio come immagina Gentiloni.

 

Fonte: ilsole24ore.com




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